Tutto ebbe inizio nel 2014, anno in cui Cristian Chinaglia e Andrea Zaccarini tirarono fuori dal cassetto alcuni testi con l’intento farne delle canzoni, senza darsi alcun limite riguardante il genere di appartenenza, senza prediligere uno strumento rispetto a un altro, dando priporità all’amore per la musica, alla ricerca dell’originalità nella semplicità, alla bellezza e alla sonorità della lingua italiana. Dopo aver testato diversi batteristi, con esito poco soddisfacente, la scelta ricadde sulla batteria elettronica, inizialmente un ripiego, che a breve si rivelo’ un valore aggiunto verso cio’ che sarebbe stato il sound degli Argonauti.
I brani iniziano a prendere forma, il percosrso è finalmente tracciato, nel 2022 Carlo Bighetti si unisce al duo iniziale, apportando nuove energie, contribuendo alla composizione e al perfezionamento dello stile e dei brani.
La formazione si completa nel 2023 con l’ingresso di Paolo Zampini e Katia Zanetti.
Il genere degli Argonauti attinge il proprio colore dal mondo della musica alternativa italiana, dagli anni ’80, dalla musica classica e dal progressive, cercando di ricavare da tutto ciò la propria identità. I testi degli Argonauti sono un’esplorazione dell’interiorità umana, una critica alla contemporaneità, alla sociatà moderna, missione eroica che si pone l’obbiettivo di far sentire la propria opinione per dare slancio alla corrente di cambiamento che timidamente si affaccia all’epoca che stiamo vivendo.
AGLI OCCHI TUOI – DESCRIZIONE DEL BRANO
Nata dallo scalpore e dallo sdegno provocato delle immagini delle rivolte del popolo iraniano contro il trattamento riservato alle donne, il brano vuole opporsi senza mezzi termini a questa situazione di sopruso da parte dello stato, recludendo la donna in una condizione di inferiorità e sopprimendo ogni obiezione con la violenza.
Ingiustizia intollerabile, dittatura che oltrepassa il dogma religioso e culturale.
La melodia drammatica del violino accompagna un testo di forte impatto con intramezzi dal gusto orientale che trasportano l’ascoltatore in un mondo tanto affascinante quanto retrogrado.
Il ritornello richiama il taglio delle ciocche di capelli, una tradizionale cerimonia di lutto diventata simbolo della rabbia delle donne iraniane coraggiosamente scese in piazza, trasformatosi poi in gesto di solidarietà a livello mondiale.
Scritto da: SCI Musica
Andrea Zaccarini argonauti Carlo Bighetti Cristian Chinaglia Katia Zanetti Paolo Zampini
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