Oggi andiamo a conoscere Tja.
– Ciao, presentati ai nostri lettori
Mi chiamo Mattia, in arte Tja, scrivo e canto canzoni in lingua inglese e nel 2018 ho deciso di dedicare le mie energie ed il mio tempo al mio progetto musicale, ponendomi come obiettivo quello di condividere il più possibile la mia passione per la musica e le mie creazioni musicali, riuscendo a farlo diventare la mia professione. Credo fortemente che questa consapevolezza mi sia arrivata grazie ad alcuni viaggi che ho fatto, che mi hanno aperto mente e spirito e che mi hanno mostrato in maniera chiara quale fosse la mia “missione” e la mia grande ambizione.
– La scelta di non cantare in italiano?
La scelta di non cantare in italiano per me è semplicemente rimanere coerente al modo in cui ho sempre vissuto la musica. Da quando sono bambino ho ascoltato per lo più musica in lingua inglese, cosa che faccio ancora oggi e da quando ho iniziato ad improvvisare le prime canzoni da ragazzino, è stato naturale per me pensarle e cantarle in inglese, pur non essendo la mia lingua madre. La lingua non è l’unico dettaglio del mio progetto che mi proietta verso paesi anglosassoni, perché in generale ho sempre sentito una forte attrazione, quasi un richiamo, ad una mentalità più internazionale. Mi capita di scrivere in italiano, ma sento emozioni molto diverse e a differenza di quello che succede scrivendo in inglese, i miei brani in Italiano li vivo come qualcosa di più personale e che non sento la necessità di voler condividere.
– A quali artisti ti ispiri?
Mi ispiro ad artisti che suscitano emozioni forti e profonde, ascolto
poca musica “commerciale” e le canzoni che mi emozionano ed incantano di più sono quelle che parlano e fanno vivere sentimenti reali di amore, gioia, tristezza e malinconia. Credo si possa percepire questa cosa ascoltando la mia musica. Per citarne alcuni, partirei dai The Fray, Trevor Hall, Xavier Rudd.
– Se potessi scegliere un feat, con chi vorresti farlo? – Ci racconti come è nato il brano?
Vorrei fare un feat con Aurora, oppure con Trevor Hall.
Il brano “Things you can’t hear” è nato diversi anni fa, è lo sviluppo di uno dei primi progetti che creavo in camera mia e che facevo ascoltare ai miei amici. Allora non aveva parole ma solo delle parti cantate di parole inventate e mi emozionava molto lavorare sull’arrangiamento e sorprendermi di come si potesse dare, con l’utilizzo dei suoni, emozioni e spazi infiniti, che mi facevano scoprire cose nuove su me stesso. E’ molto bello per me aver ripreso in mano questa canzone oggi e averci lavorato seriamente, facendola uscire come singolo.
– Progetti futuri?
Dalla scorsa estate ho iniziato a viaggiare a livello internazionale, a bordo del mio van, portando la mia musica nei festival, nei locali ed anche esibendomi nelle strade delle città. Questa scelta ha dato al mio progetto una direzione e delle opportunità che prima non vedevo. Nei miei progetti futuri c’è quello di continuare a credere in quello che faccio e a muovere passi; da artista indipendente è molto importante che io mi dia sempre nuovi stimoli, ed è proprio quello che sto cercando di fare. Voglio arrivare a collaborare con professionisti del settore, che mi aiutino a concentrarmi sulla musica, occupandosi della parte organizzativa, cosa di cui mi occupo io adesso.
– Chi vorresti ringraziare?
Vorrei ringraziare le persone che si ascoltano, che non si limitano a vivere la vita in maniera passiva ma che vivono in maniera reale le emozioni, che rischiano e che si spingono oltre. Credo che la vita si un costante viaggio, e che anche gli anziani possano sentire il bisogno ad un certo punto di mettere in discussione alcuni aspetti della loro vita.
– I tuoi contatti?
Potete trovarmi sui social media e sulle piattaforme di streaming musicale come tjamusic o tjamusicofficial. Instagram è il social network su cui condivido più cose sulla mia vita musicale, in questo momento sono in tour nel Regno Unito e in questi giorni sto
condividendo molte immagini di viaggio, musica e vanlife. A presto!
Written by: SCI Musica
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